ACEPI, tagliato il traguardo dei 10 miliardi

E’ stata una rincorsa lunga due anni, ma il segmento primario dei certificati di investimento nel 2015 non ha deluso le aspettative raggiungendo e superando ampiamente l’ambito traguardo dei 10 miliardi di euro di collocato. Un dato che raggruppa gli emittenti associati ad ACEPI, che rappresentano la quasi totalità del mercato italiano. In dettaglio ai 7,979 miliardi raccolti nei primi tre trimestri del 2015 si sono aggiunti i 2,666 miliardi dell’ultimo trimestre con un bilancio complessivo pari a 10,646 miliardi. Snocciolando i dati, nell’ultimo trimestre sono stati collocati 132 certificati, di cui ben 117 a capitale protetto condizionato e i restanti a capitale protetto. Si sono divisi invece equamente la torta in termini di volumi le due categorie, a capitale protetto condizionato ( 51,2%) – con Express e Bonus in prima fila - e a capitale protetto ( 48,8%) – Digital e Equity Protection.

Con 535 certificati collocati, il 2015 è stato anche l’anno più prolifico in termini quantitativi per il numero di ISIN, con una crescita del 25% sul 2014 e del 50% sui dati 2012. Il precedente record apparteneva agli anni 2007 e 2014, rispettivamente con 429 e 426 ISIN emessi ma il controvalore collocato per ogni certificato è circa tre volte superiore a quello del 2007, pari rispettivamente a 6,5 e 19 milioni, contro i 19,9 milioni dell’ultimo anno.

Si noti che negli anni alcuni emittenti sono usciti dal mercato italiano, e quindi non compaiono più nelle statistiche ACEPI (es RBS e Barclays), mentre altri sono rientrati a far parte dell’associazione di recente (es Banca Aletti).